È uscito in Francia a novembre 2021 il volume 662 della Bibliothèque de la Pléiade delle edizioni Gallimard, stavolta dedicato a Georges Feydeau e alla sua opera.
1776 pagine rilegate in pelle, al costo di 62 euro, a cura della studiosa Violaine Heyraud che si è ampiamente occupata, nel suo lavoro di ricercatrice, dell’opera di Feydeau, Labiche e del vaudeville in generale.
Il volume contiene quelli che vengono definiti i tredici migliori testi dell’autore, ovvero: Sarto per signora, A scatola chiusa, Il signore va a caccia, Il sistema Ribadier, La palla al piede, L’albergo del Libero Scambio, Il Tacchino, La Signora di Chez Maxim, La pulce nell’orecchio, Occupati di Amélie!, La buonanima della suocera, Purghiamo il bimbo e Ma non andare in giro tutta nuda!. Dalla scelta delle opere si evince che sono stati selezionati i vaudeville di maggior successo, eccezion fatta per Il sistema Ribadier, molto meno rappresentato degli altri e più simile a una commedia, e che sono stati esclusi tutti gli atti unici del primo periodo e i monologhi per puntare solo su alcune delle cosiddette “farse coniugali” composte alcuni anni prima della morte, come La buonanima della suocera, Purghiamo il bimbo e Ma non andare in giro tutta nuda! (restano fuori, benché appartenenti alla stessa serie, Hortense ha detto: “Me ne frego!” e Léonie è in anticipo). Resta fuori anche Champignol suo malgrado, vaudeville di ambientazione militaresca che si rifà all’esperienza stessa dell’autore, che all’epoca ebbe un successo strepitoso ma che non viene più allestito da anni.
È positivo, dal mio punto di vista, che un autore teatrale come Georges Feydeau, specializzato nel genere comico – da sempre considerato minore –, ottenga finalmente l’attenzione che si merita all’interno di un volume di prestigio. Non condivido del tutto, però, la scelta dei testi (praticamente sempre gli stessi editi da anni anche in volumetti tascabili). Poteva essere l’occasione per dimostrare che l’opera dell’autore è molto varia, e per permettere ai lettori di osservare in un unico volume l’evoluzione dello stile e della mentalità del commediografo alternando grandi successi a pièces meno note che però attestano un suo tentativo di sperimentare qualcosa di diverso. Invece ancora una volta si è puntato sulle opere che tutti i francesi conoscono alla perfezione e che non permettono di avere una visione davvero completa di quello che lui era.

Sarto per signora al teatro di Montparnasse nel 2015, con Sebastien Castro e Veronique Barrault. PASCAL VICTOR/ARTCOMPRESS VIA LEEMAGE